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lunedì 30 novembre 2009

La Polvere di Curry

Ho giá detto qualche giorno fa di aver partecipato ad un corso di cucina ayurvedica.

Un'altra delle chicche imparate, é stata la preparazione della povere di curry.

Condizione essenziale per una buona riuscita della polvere di curry é, come direbbe Carlo Verdone, "...'n gioco de polso", nonché una discreta forza nei muscoli delle braccia.

Io che non possiedo né l'uno né l'altra, a fine serata e per i successivi due giorni, avevo i gomiti che mi facevano Giacomo-Giacomo...

Per realizzarne 100 gr. circa, occorrono:
  • 6 Peperoncini secchi
  • 3 cucchiaini di Semi di Coriandolo
  • 1 cucchiaino di Semi di Senape
  • 2 cucchiaini di Anici Stellati (interi)
  • 1 cucchiaino di Fieno Greco
  • 20 Foglie di Curry
  • 2 cucchiai di Curcuma
Armati di pazienza e di un buon mortaio, mettere tutte le spezie insieme e, magari al ritmo di qualche bella musichetta rock, pestarle a dovere fino a polverizzarle.

Setacciarle attraverso un colino per separare la polvere dagli "irriducibili" e conservarle in un barattolino ermetico.

IMPORTANTE IMPORTANTISSIMO: data la presenza del peperoncino, attenzione a non respirare troppo nelle vicinanze del mortaio, sennó scoppiano i fuochi d'artificio (idem dicasi per gli occhi)!!!


venerdì 27 novembre 2009

Coscio d'Anatra brasata al Vino Rosso

Qualche anno fa, la mia dolce metá mi regaló per il compleanno un corso di cucina presso una cuoca professionista (mica un'azzeccagarbugli come me).

Fu proprio quell'occasione che mi portó successivamente ad iscrivermi a svariati siti di ricette online, ad ulteriori corsi di cucina e, last but not the least, a cominciare a scrivere il blog. É il caso di dire che fu veramente una fulminata (o sono fulminata di mio?)!!

Tra le varie ricette della serata, c'era anche quella del coscio d'anatra al vino rosso.

Questa é una ricetta che rispolvero ogni anno in questo periodo, visto che le anatre rientrano nell'alimento principe della stagione.

Ho "epurato" la ricetta originale, perché la signora cuoca c'era andata un tantino pesante coi grassi. Professionista sí, ma anche bella rotondetta!

Occorrono:
  • 2 Cosce d'Anatra private delle piumette
  • Timo (fresco o secco)
  • 2 Cipolle
  • 1 Porro
  • 2 spicchi d'Aglio
  • 2 Patate farinose (circa 150 gr)
  • 1 Carota
  • 200 ml ca. di Vino Rosso
  • 150 ml ca di Brodo
  • 1 cucchiaio di Concentrato di Pomodoro
  • Sale e Pepe
Si comincia distribuendo sulle cosce d'anatra le foglioline di timo e si lasciano poi riposare per 1 ora.

Si tagliano poi tutte le verdure e gli odori e si tengono da parte.

In una pirofila da forno metallica provvista di coperchio (se é pure antiaderente abbiamo fatto BINGO!), si indorano uniformemente e a fuoco vivace le cosce d'anatra (occhio a tenere il coperchio a portata di mano, ché schizzano cummacché). Io non ho aggiunto alcun grasso, visto che la pelle ne ha di suo.

Una volta rosolate, vanno tolte dalla pirofila, messe in un piatto, salate e pepate. Nella pirofila, versare poi le cipolle e l'aglio e farli imbiondire. Aggiungere tutte le altre verdure, insaporire col concentrato di pomodoro, dopodiché versare il vino ed il brodo.

Adagiare le cosce di pollo sul letto di verdure (modello Paolina Borghese sulla chaiselongue), incoperchiare ed infornare in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti. Trascorso questo tempo, abbassare la temperatura a 160° e proseguire la cottura per altri 45 minuti.

Estrarre la carne dalla pirofila e tenerla in caldo nel forno. Frullare la salsa con le verdure (se risultasse troppo densa, si puó allungare con altro brodo o con un goccio di vino rosso), aggiustare di sale e pepe ed usarla per nappare il piatto.

Servire le cosce con la loro salsa e come contorno i cavoli rossi stufati alle mele.

Credo che il resto di salsa avanzata (ne é venuta una bidonata circa), lo utilizzeró come condimento per delle pappardelle, tanto per dirne una.



giovedì 26 novembre 2009

I Cavoli rossi stufati alle Mele

Devo dire che, in un certo senso, lo scrivere un blog di cucina mi ha cambiata.

Mi ha cambiata, perché ho notato una serie di "segnali" ai quali all'inizio non ho prestato molta attenzione, ma che via via hanno modificato e di molto le mie abitudini alimentari: una volta andavo a nozze con le zozzime piú zozze, coi piatti pronti da scaldare al microonde (quando erano ancora una novitá), con gli aromi artificiali venduti in ammiccanti confezioni tutte belle colorate (ha fatto storia la bottiglietta di "fumo", miscuglio di sostanze varie riproducenti alla perfezione l'odore del fumo tipico della carne cotta al barbecue). Fare la spesa, soprattutto in paesi stranieri, era per me un vero spasso perché trovavo sempre cose che era impensabile trovare in casa - vedasi la storia del fumo.

Poi l'arrivo del blog e da allora é come se avessi un altro paio di occhi.

In giro nei supermercati ci vado lo stesso, ma stavolta mi soffermo nei reparti casalinghi (agli "introvabili di Euronova" ancora non so resistere) o sulle materie prime. Leggo con attenzione le etichette prediligendo i prodotti senza conservanti e/o con aromi naturali, evito i prodotti finiti perché dalle foto esposte penso (talvolta a ragione, ma altre volte a torto) di poterli rifare tranquillamente e cosí via.

Esempio piú lampante sono i cavoli rossi alle mele. Questo é un tipico contorno tedesco che viene servito spesso e volentieri come accompagnamento a carni arrosto o brasate.

É talmente di uso popolare che si possono comprare belli e pronti sia in barattolo che congelati.

Io ho sapientemente bypassato sia il reparto conserve che quello surgelati, soffermandomi invece nel banco delle verdure. Normalmente bisognerebbe prepararli in due fasi: la prima prevede una marinatura di 24 ore in una soluzione a base di zucchero di canna ed aceto, mentre la seconda é la cottura.

Visto che ancora non ho sviluppato la pazienza necessaria per aspettare tutto questo tempo (l'attesa per la preparazione della pizza é giá il massimo dei miei livelli raggiunti), ho chiesto aiuto alla pentola a pressione. Sará forse un parere personale, ma il risultato non mi ha deluso affatto.

Ho usato:
  • 1 Cavolo Rosso
  • 1 Cipolla
  • 2 Mele sbucciate e tagliate a pezzetti
  • 3 cucchiai di Zucchero di Canna
  • 3 foglie di Alloro
  • 6 Chiodi di Garofano
  • 5 Bacche di Ginepro
  • 1 cucchiaio di Miele
  • 1 bicchiere di Aceto di Mele (se ne potrá aggiungere in seguito per regolarne l'aciditá)
  • 1/2 l circa di Brodo

Dopo aver lavato il cavolo, l'ho tagliato a striscioline con la mandolina - e qui scatta il pensiero traparentesi: perché in quei programmi di televendite maledette le cipolle, i pomodori e tutti i cavoli del mondo vengono tagliati con grande nonchalance come fossero fettine di burro, mentre io a momenti mi ritrovavo sí 5 dita per mano, ma sprovviste ognuna delle rispettive falangette? Perché la suddetta operazione é durata per me un'eternitá, benché fermamente concentrata, mentre alla tv trovano il tempo, oltre alle verdure, anche di ciacolare del piú e del meno? E soprattutto, perché quelle signorine o quei maledetti cuochi "Hey, look at this, it's amazing!" rimangono sempre belli freschi come rose, mentre io a fine operazione sembravo uscita da una centrifuga ed ho dovuto smacchiare le mani dal poco invitante colore "tumefatto d'autunno"? Misteri dell'etere!

Comunque sia, ho messo poi la cipolla a rosolare con poco olio evo a fuoco dolce nella pentola a pressione. Una volta ammorbidita, ho aggiunto i cavoli, le mele, lo zucchero e tutti gli altri ingredienti. I chiodi di garofano e le bacche di ginepro, per evitare poi di doverli ripescare nel torbido, li ho polverizzati col mortaio.

Ho chiuso la pentola e, una volta portata a pressione, ho lasciato cuocere 10 minuti circa dal sibilo.

Ho regolato di sale e pepe e servito come contorno. A cosa? Arriverá, arriverá...


martedì 24 novembre 2009

L'apasteffacioli, meglio conosciuta come Pasta e Fagioli

Quando le giornate si presentano grigie e piovose, sebbene le temperature esterne non siano (ancora) cosí tipiche del mese di Novembre, mi ricordo con piacere di quanto mi piaccia affidarmi alla tradizione della cucina italiana.

Con questo non ho niente conto le varie cucine etniche, orientali, occidentali o centrali. Dico solo che in certe occasioni mi piace tanto ricordare la vecchia cucina contadina che, nella sua semplicitá, trasmette sapori e calori fuori dal comune.

Che poi le ricette vengano stravolte perché la scelta di ingredienti ricade su alcuni anziché su altri, poco fa.

Non avevo per esempio la pasta all'uovo e non avevo la cotenna di maiale. Li ho sostituiti ed il risultato non mi ha deluso comunque (e lo credo bene, se mi viene in aiuto al Sig. Lardo di Colonnata in persona!).

Ho usato:
  • 500 gr. di Fagioli Borlotti pre-ammollati e lessati
  • 1 Cipolla
  • 2 Carote
  • 1 gambo di Sedano
  • 250 gr. di Pancetta a dadini
  • 1 fetta di Lardo di Colonnata spessa 1 cm. circa
  • 6 Pomodorini Ciliegini
  • Sale, Pepe e Peperoncino
  • Pasta corta tipo Cannolicchi

Col minipimer ho preparato il battuto a base di cipolla, carota e sedano che ho poi soffritto in un poco di olio evo.

Ho aggiunto successivamente la pancetta ed il lardo tagliato col coltello a dadini e fatto insaporire a fuoco medio per qualche minuto.

É stata poi la volta dei pomodorini che ho tagliato a metá ed unito all'ambaradam.

Nell'attesa che i pomodori si ammorbidissero, non sono rimasta con le mani in mano e ho frullato parte dei fagioli con un po' della loro acqua di cottura.

Ho versato poi i rimanenti fagioli e parte del loro liquido nel tegame (che si puó aggiungere di volta in volta per regolare la densitá della zuppa), unendo il puré.

Ho aggiustato di sale, pepe e peperoncino ed aggiunto poi la pasta, portandola a cottura.

Un bel giro di olio buono e per me puó pure venire giú il diluvio universale, ché tanto c'ho da fa'...

venerdì 20 novembre 2009

Biscotti alle Mandorle

Un paio di giorni fa, sono capitata nel blog di Micaela.

Sono rimasta "acchiappata" dai suoi biscotti, ma soprattutto mi ha ricordato che avevo, ben riposte nell'armadio (oh, mi raccomando, ben nascoste eh? Non sia mai che le debba usare!), non una ma ben due pistole sparabiscotti (tu gust is meglie che uan!).

Una la comprai circa otto anni fa e da allora l'ho usata una sola volta, mentre la seconda mi é stata regalata e non me ne sono voluta mai separare - hai visto mai che la prima si rompesse? -

Perché usata una volta sola? Perché qualcosa con l'impasto andó storto e passai la maggior parte del tempo a smoccolare nel tentativo di cercare di far restare i biscotti attaccati alla teglia e non alla pistola. Se poi a me una cosa parte col piede sbagliato, la archivio a data e luogo da definirsi.

Sta di fatto che Micaela ha risvegliato questo desiderio bello addormentato e, con tanta pazienza, mi sono messa alla ricerca di una ricetta.

Cerca che ti ricerca ho trovato questa, sebbene abbia apportato delle leggere modifiche perché a occhio l'impasto non mi convinceva.

Ho usato:
  • 400 gr. di Farina 00
  • 100 gr. di Zucchero in Polvere
  • 100 gr. di Farina di Mandorle
  • 200 gr. di Margarina (o burro, fate vobis)
  • 1 Uovo
  • 1 cucchiaino di Lievito in Polvere
  • Buccia grattugiata di 1/2 Limone
  • Latte per regolare la consistenza dell'impasto

Mettere nella planetaria tutti gli ingredienti ad esclusione del latte, azionare e lasciare amalgamare. L'impasto deve rimanere compatto ma non troppo duro (sennó "schioppa" la pistola).

Senza lasciarlo riposare (per via del lievito), dividerlo in pezzi, modellarli a mo' di salamoni ed inserirli nella pistola.

Distribuire il composto su una teglia (io l'ho rivestita col telo di silicone), avendo l'accortezza di sollevare la sparabiscotti con movimenti decisi.

Infornare a 170° per 20 minuti circa, sfornare e lasciare raffreddare.

Inutile dire che si possono mangiare cosí o si possono intingere per metá nel cioccolato fuso, glassarli, cospargerli di zucchero, bla bla bla


mercoledì 18 novembre 2009

Il Lassi

Qualche giorno fa sono stata ad un corso di cucina ayurvedica.

Ho imparato diverse cose che vanno un po' oltre alla mia super-superficiale conoscenza dell'ayurveda e, tra una nozione e l'altra, ci é scappata pure qualche ricettina niente male.

Una di queste é il lassi, una tipica bevanda rinfrescante a base di yoghurt. Puó essere sia dolce che salata e bevuta sia a tavola che durante la giornata.

Per la versione dolce, occorrono:
  • 200 ml di Yoghurt
  • 200 ml di Latticello
  • 400 ml di Acqua
  • 4 cucchiai di Zucchero di Canna o Miele o Succo di Agave
  • 1 pizzico di Cardamomo in polvere
  • 1 pizzico di Zafferano
  • 1/2 Baccello di Vaniglia (i semi)

Mettere tutti gli ingredienti nel mixer e frullare per qualche minuto fino a che non si saranno amalgamati tra di loro. FATTO!

La versione salata?

  • 200 ml di Yoghurt
  • 200 ml di Latticello
  • 400 ml di Acqua
  • Sale
  • la punta di coltello di Cumino o Noce Moscata

Arimettere tutti gli ingredienti nel mixer e arifrullare fino a che non si saranno ariamalgamati fra di loro. ARIFATTO!

lunedì 16 novembre 2009

Pasta multicolor cremosa alla Zucca

Forse ho scoperto l'acqua calda o forse, involontariamente (e ripeto INVOLONTARIAMENTE!) ho copiato l'idea a qualcuno che ne sa piú di me.

Sta di fatto che ho voluto preparare la pasta alla zucca, cuocendo la pasta direttamente nel sugo di cottura.

Il risultato é che viene una salsa cremosa che si avvolge alla pasta come fosse un velo.

Ho usato:
  • 1 Cipolla tagliata a dadini
  • 1/2 Mela sbucciata e sminuzzata
  • 1/2 Zucca del tipo Hokkaido
  • Brodo (anche di dado)
  • 200 gr. di Pasta (io ho usato le conchiglie tricolori)
  • Parmigiano

Con poco olio evo, ho messo a soffriggere la cipolla.

Ho aggiunto la mela e lasciato stufare, girando di tanto in tanto.

É stata poi la volta della zucca lavata, privata dei semi e tagliata, con tutta la buccia, a dadi piú o meno piccoli.

Ho versato poco brodo e lasciato cuocere per 10 minuti circa, dopodiché ho aggiunto la pasta cruda, coperto con altro brodo e, mescolando di tanto in tanto, ho portato a cottura.

Una spolverata di pepe, una di Parmigiano e via!!

mercoledì 11 novembre 2009

Il Tomato Relish

Qualche giorno fa, mi sono lasciata abbindolare da un'offerta speciale nel reparto verdure di un supermercato (con me i pubblicitari guadagnano milioni!!).

Fatto sta che sono tornata a casa con una busta piena di pomodori ciliegini, tralasciando i dettagli di cosa contenessero le altre buste.

Belli, bellissimi. E ora che ci faccio?

La soluzione non ha tardato ad arrivare. Tra le migliaia di pagine scritte di libri e riviste che fino ad oggi affollano gli scaffali (e non solo) di casa, ho trovato una ricetta di cui ho sentito spesso parlare, ma della quale inevitabilmente mi mancava qualche ingrediente: il tomato relish.

Il relish é una salsa a base di frutta e/o verdura, agrodolce, piú o meno piccante.

Questa a base di pomodori, é ideale per le carni grigliate o per gli arrosti freddi.

Occorrono:
  • 1 Kg. di Pomodori
  • 3 Mele (500 gr) sbucciate, private del torsolo e sminuzzate
  • 2 Cipolle a dadini
  • 1 cucchiaino di Zenzero fresco sbucciato e sminuzzato
  • 4 spicchi di Aglio (io ne ho usati 2 perché avevo quello cinese a spicchio unico)
  • 1-2 Peperoncini Rossi, tagliati a striscioline
  • 225 gr. di zucchero di Canna
  • 250 ml di Aceto di Mele
  • Sale

Se si usano i pomodori normali, inciderne la buccia con un taglio a croce, tuffarli per 30 secondi in acqua bollente, trasferirli in una ciotola con acqua ghiacciata, eliminarne la buccia, tagliarli a pezzettoni e metterli in un tegame.

Io ho usato i ciliegini, per cui tutto 'sto passaggio me lo sono risparmiato: li ho tagliati in quarti, aggiunto tutti gli altri ingredienti e lasciato cuocere per circa 2 ore e 1/2 a fuoco moderato, mescolando di tanto in tanto.

Poco prima della fine della cottura, mentre si mescola, bisogna fare attenzione: la massa di pomodori, all'apparenza calma e paciosa, non appena viene mescolata, comincia a schizzare come fosse un vulcano in eruzione (e la temperatura é la stessa).

Appena la salsa si sará asciugata, versarla nei barattoli sterilizzati, chiuderli e capovolgerli per qualche minuto per formare il sottovuoto.

Bisognerá avere la pazienza di aspettare un mese prima di utilizzare il relish, per far sí che gli aromi si liberino ed armonizzino tra di loro.

giovedì 5 novembre 2009

Spezzatino di Cervo al Vino Rosso

La mia giornata ieri é cominciata male, malissimo direi.

Appena svegliata (nel senso che potevo deambulare, ma i motori ancora non erano stati avviati completamente), ho notato una strana chiazza scura sul pavimento. Dopo aver recuperato il minimo di luciditá necessaria per mettere meglio a fuoco, ho notato che la macchia sul pavimento, se ci camminavo sopra, era anche in grado di emettere un rumore ahimé conosciuto: cik/ciak.

Lo sguardo, dapprima smarrito e poi sgomento, ha cominciato a scorrere lungo le finestre e fino al soffitto e constatato che, a seguito di una bella pioggia, é entrata l'acqua in salotto passando dal tetto.

Inutile a questo punto soffermarsi sulla svariata quantitá di Santi piú o meno conosciuti che nel successivo quarto d'ora ho chiamato, loro malgrado, a farmi compagnia.

Si dice che una volta passato il Santo sia finita la festa.

Nel mio caso ho voluto procedere al contrario, visto che avevo bisogno di una coccola pre-invernale che mi desse un buon motivo per farmi piacere una stagione che, quando ci si mette, é veramente puzzona!

Avevo dello spezzatino di cervo (di allevamento, sia ben chiaro!) ed ho pensato che questa fosse la giusta occasione per farmi passare le "paturnie".

Ho usato:
  • 500 gr. di Spezzatino di Cervo
  • 1 Cipolla
  • 2 Carote
  • 2 foglie di Alloro
  • 6 chiodi di Garofano
  • 1 cucchiaio scarso di Bacche di Ginepro
  • 2 cucchiaini di Pepe Nero in grani
  • 250 ml di Vino Rosso
  • Sale e Pepe

Nella pentola a pressione, ho ammorbidito con poco olio evo la cipolla tagliata a pezzettini. Ho aggiunto poi le carote e lasciato cuocere leggermente.

Ho alzato poi il calore e versato la carne, facendola indorare uniformemente. Ho bagnato col vino, versato le spezie, regolato leggermente di sale e pepe ed incoperchiato.

Dal momento del fischio, ho ridotto il calore e lasciato cuocere per 1/2 ora circa.

L'ho poi servito con dei canederli e della marmellata di mirtilli rossi



lunedì 2 novembre 2009

Zuppa di Zucca post Halloween

E pure quest'anno Halloween é passato!

Non ho fatto molto, anche perché non ne sono una grande fan.

Ho tuttavia comprato la zucca, perché al pupone di casa piaceva l'idea di poterla intagliare e lasciarla sul balcone con la candelina accesa.

Io, che sono un "córe peloso", accarezzavo piuttosto l'idea della zucca svuotata per appropriarmi del ripieno (non é vero, ero forse piú eccitata io all'idea!!)

Ad ogni modo, una volta che mi sono trovata l'insalatiera piena di zucca, ho voluto provare a cuocerla in modo diverso dal solito, usando delle spezie alternative.

Ho usato:
  • Ripieno della zucca di Halloween (non ho idea di quanto pesasse. Ad ogni modo, un'insalatiera piena) privata dei semi
  • 1 Porro
  • 1 Mela sbucciata, privata del torsolo e tagliata a dadi
  • 1 Anice Stellato (1 stella intera)
  • 1 Stecca di Cannella
  • 1 tazza di Brodo Vegetale
  • Olio evo
  • Latte (per contrastare la densitá della zuppa)

In un tegame con un giro di olio evo, ho ammorbidito il porro lavato e tagliato a rondelle. Ho aggiunto poi la mela e la zucca.

Dopo aver fatto stufare a fuoco basso, a coperchio chiuso e girando di tanto in tanto, ho aggiunto l'anice stellato, la stecca di cannella e la tazza di brodo, portando il tutto a cottura.

Ho eliminato la cannella e l'anice e frullato il tutto col minipimer. Con del latte ho regolato la densitá della zuppa.

Dopo aver lasciato riposare per qualche minuto, ho servito la zuppa senza peró dimenticarmi un bel giro di olio evo.




Un'altra cosa: ho avuto la piacevole sorpresa da Manuela di ricevere un premio ed un meme

Bisogna rispondere a 10 domande e passarlo ad altre 14 persone.

Allora:

  1. In quale animale ti incarneresti? In un leone (per la pigrizia e per l'aggressivitá se vengo attaccata);
  2. Di chi o di che cosa non potresti fare a meno? Della mia famiglia e del mio minipimer;
  3. Cosa apprezzo di piú in una persona? La forza di carattere e l'ottimismo (sono due cose, va bene lo stesso?);
  4. Di che colore preferisci vestirti? Di rosa, ma anche di nero
  5. Definisciti con tre parole: Allegra, bambinona, genialoide (con tutti i pregi ed i difetti connessi)
  6. Un viaggio che vorresti fare o un paese che vorresti visitare: Giappone o Perú? O tutti e due?
  7. Citazione preferita: Passiamo alla domanda successiva?
  8. Cosa ti piacerebbe fare: aprire un negozio di cioccolate;
  9. Se ti dedicassi a quello che fai, cos'altro ti piacerebbe fare? Gestire un Bed & Breakfast;
  10. Qual'é la tua maggiore stravaganza? Posso tenere ferma una penna unendo le scapole (ma posso anche muovere le orecchie, anche separatamente, posso piegare la lingua a metá, posso girare il braccio tenendo ferma la mano, posso...).

A questo punto, vorrei evitare scene del tipo fughe sotto ai tavoli o colpetti di tosse qui e lí, per cui cedo volentieri il meme a chi ha voglia di farlo ed il premio a tutti voi che passate a trovarmi!!